Gruppi di difesa della donna

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Come Anpi del Sannio siamo felici e orgogliosi per l’egregio lavoro svolto dalla nostra vice-presidente Mariavittoria Albini che ha contribuito alla ricerca per le regioni meridionali, Lazio incluso, su i Gruppi di difesa della donna negli anni 1943-1945 resa pubblica e liberamente consultabile a fini di ricerca e a scopo didattico sul sito http://gdd.anpi.it.

Dopo due anni di lavoro sono stati pubblicati gli atti del convegno e i risultati della ricerca nati da un’idea del Coordinamento donne ANPI con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il 70° anniversario della Resistenza e della guerra di Liberazione.
I Gruppi di difesa della donna e per l’assistenza ai combattenti della libertà (GDD) nascquero a Milano e Torino nel novembre 1943 con lo scopo di promuovere la Resistenza, aiutare le famiglie di partigiani, di carcerati, degli internati in Germania, ma allo stesso tempo di lottare espressamente per le donne e per i loro diritti. Le fondatrici dei GDD Lina Fibbi, Pina Palumbo, Ada Gobetti avevano posizioni politico-culturali diverse, ma tutte erano accomunate dall’antifascismo e in questa stessa ottica si mossero i Gruppi che, riprendendo lo spirito e l’impostazione del CLN, si posero come organizzazione, unitaria e di massa, di donne che condividevano il comune obiettivo della lotta al nazifascismo.
Anche se i GDD nacquero inizialmente per offrire un sostegno agli uomini impegnati nella lotta armata, tale compito puramente assistenziale venne immediatamente contraddetto, e materialmente contestato, dall’impegno attivo di molte delle donne coinvolte, un impegno consistente nell’attività di informazione, contropropaganda, collegamento, trasporto di ordini, stampa clandestina, armi e munizioni, sabotaggio e partecipazione diretta alla lotta armata.
Le donne dei GDD lavorarono soprattutto per il coinvolgimento delle altre donne nella vita politica, del momento resistenziale e del futuro, battendosi per la parità salariale, l’assistenza all’infanzia e alla maternità, la difesa delle lavoratrici madri, la partecipazione alla vita politica, il diritto al suffragio.
I GDD ebbero anche un proprio organo di stampa, ovviamente clandestino, il “Noi donne”, il cui primo numero fu pubblicato nell’aprile 1944 e che uscì fino alla Liberazione.
I GDD furono ufficialmente riconosciuti dal Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) nel giugno 1944. Le donne che vi parteciparono furono almeno 70.000.
La ricerca si è posta l’obiettivo di individuare e mappare sul territorio nazionale i documenti riconducibili ai Gruppi di Difesa della Donna e alle formazioni a essi legate prodotti nell’arco cronologico 1943-1945.

Qui è possibile scaricare il volume completo.

Dario Melillo

Seminario Anpi alla mostra fotografica Catalogna bombardata

foto catalog bomb

foto da www.ottopagine.it

 

La mostra fotografica Catalogna bombardata è stata inaugurata sabato 25 all’interno della Rocca dei Rettori. Ad aprire l’evento anche un incontro a più voci che l’Anpi Benevento ha voluto inserire all’interno del suo ciclo di seminari promossi dall’Officina di studi storico politici Maria Penna.

All’inizio del seminario è stata letta una lettera di saluto della professoressa Ida Mauro dell’università di Barcellona, animatrice dell’associazione italo-catalana AltraItalia e traduttrice della mostra dal catalano all’italiano che, non potendo essere presente, ha tenuto a far sentire la sua presenza e vicinanza all’evento.

Aldo Oliveri, della Società Filosofica Italiana – Sezione Napoletana “Giambattista Vico”, ha sottolineato l’importante questione “metodologica” messa in gioco dalla rivoluzione libertaria che cominciò durante le prime fasi della guerra civile spagnola. Infatti, la rivoluzione fu un concreto tentativo di emancipazione senza la necessità di una guida statale o di partito, un tentativo nel quale si diede risalto al valore della collettivizzazione e dell’autogestione a prescindere dalla posizione ideologica degli individui. Tuttavia, ha proseguito Oliveri, la parola d’ordine “prima la guerra e poi la rivoluzione” tentò e riuscì ad imbrigliare quello che può essere considerato il più grande tentativo di rivoluzione sociale di ispirazione anarchica e libertaria che fu tradito, ha concluso infine Oliveri, a livello dei dirigenti e non certo dalla base.

Nicola Di Matteo, docente di Economia politica all’università di Salerno, si è soffermato sulle condizioni macro e microeconomiche all’interno delle quali si sono dipanati gli eventi storici della guerra civile. In particolar modo si è concentrato sulla crisi economica degli anni trenta che ha rappresentato un fenomeno sociale che aveva le sue origini nel modo di produzione capitalistico: la produzione legata esclusivamente al guadagno. Di Matteo ha voluto, inoltre, evidenziare con forza come questa visione, tutt’ora centrale nella maggior parte dei paesi del mondo, non possa migliorare in maniera indefinita le condizioni di vita degli individui e debba, invece, fare i conti con la drammaticità delle ingiustizie sociali.

Infine Lorenzo Morricone, del Cento di documentazione Pasquale Martignetti, ha brevemente analizzato la dimensione africana della guerra civile spagnola e il peso dei 12000 uomini trasportati dall’Africa in Spagna sulle sorti della guerra ed inoltre ha ribadito come la violenza e la ferocia delle guerre europee di conquista coloniale siano state l’anticamera di ciò che poi si è realizzato sul fronte europeo. Proprio a tal riguardo Morricone ha voluto far presente il tentativo che il Centro Pasquale Martignetti sta cercando con forza di portare avanti per dar vita ad un giorno della memoria, il 19 febbraio, in ricordo delle vittime africane dell’imperialismo europeo.

La mostra sarà aperta ancora fino a giovedì 30.

Dario Melillo

Catalogna bombardata: mostra fotografica alla Rocca dei rettori

Bombardamento aereo di Reus nel 1938 da parte di aerei Savoia S79 dell’Aviazione Legionaria italiana. © Archivio personale di Pere Martorell Jareño. Archivio Municipale di Reus

Bombardamento aereo di Reus nel 1938 da parte di aerei Savoia S79 dell’Aviazione Legionaria italiana. © Archivio personale di Pere Martorell Jareño. Archivio Municipale di Reus

 

Sabato 25 novembre sarà inaugurata la mostra fotografica Catalogna bombardata, 16 pannelli roll-up che ricordano l’orrore vissuto dalla popolazione catalana durante i bombardamenti nazi-fascisti nel corso della guerra civile spagnola (1936-1939).

La mostra sarà preceduta da un seminario dell’Officina di Studi Storico-Politici Maria Penna con la partecipazione di Amerigo Ciervo (ANPI), Nicola Di Matteo (università di Salerno), Ida Mauro (Università di Barcellona), Lorenzo Morricone (Centro Pasquale Martignetti), Aldo Oliveri (Società Filosofica Italiana).

La mostra è stata realizzata dal Memorial Democràtic della Generalitat de Catalunya in occasione del 75° anniversario dei bombardamenti.

In occasione dell’80° anniversario della Guerra civile spagnola le associazioni che avevano organizzato nel 2015 la “Mostra sulla Resistenza operaia a Berlino contro il nazismo” – Anpi, Aned, Centro Filippo Buonarroti Milano, Logos Genova – hanno deciso di proseguire nel progetto antifascista accogliendo l’invito del Memorial Democràtic ad organizzare un tour espositivo in Italia.

La Guerra civile spagnola fu il primo conflitto armato in cui l’aviazione rivestì un ruolo decisivo. I ripetuti bombardamenti che colpirono la “zona repubblicana” portarono nel cuore dell’Europa ciò che tutte le potenze imperialiste avevano ampiamente sperimentato nelle guerre coloniali.
Il ruolo dell’Italia fascista è una pagina poco conosciuta della nostra storia, allo stesso modo dell’eroica resistenza del popolo di Barcellona durata tre anni, pagina gloriosa della Resistenza europea.

La mostra organizzata dal Centro di documentazione e studi Pasquale Martignetti gode del patrocinio della Provincia di Benevento e del sostegno morale e materiale di Anppia, Anpi, Associaciò AltraItalia, Società filosofica Italiana.

www.mostracatalognabombardata.it

Le Costituenti nella memoria

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A cura della FIAP, dell’ANPI, dell’IRSIFAR, Biblioteche di Roma e dell’Associazione Toponomastica femminile è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale – Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, la mostra Le Costituenti nella memoria – Storie, Luoghi, Politiche.

A 70 anni dalla Costituzione questa mostra intende rendere omaggio alle 21 madri della Repubblica. Le brevi biografie riassumono la loro attività politica e i loro interventi nelle riunioni dell’Assemblea appaiono ancora oggi particolarmente attuali.

Casa della Memoria e della Storia – 16 novembre 2017 – 12 gennaio 2018

Inaugurazione: 16 novembre – ore 17.30

Introduce: Bianca Cimiotta Lami

Intervengono:

Beatrice Pisa – storica,

Livia Capasso – Associazione Toponomastica femminile

e rappresentanti delle Associazioni di Casa della Memoria e della Storia

Ingresso libero

Tonino Conte inaugura i seminari Anpi con una relazione su Antonio Gramsci

Il presidente Amerigo Ciervo e il presidente onorario Tonino Conte

Il presidente Amerigo Ciervo e il presidente onorario Tonino Conte

 

Il 10 novembre, presso il salone “Di Vittorio” della Cgil di Benevento, il primo dei seminari promossi dall’Anpi Benevento e curati dall’Officina di studi storico-politici “Maria Penna”.
 Ad aprire i lavori, che termineranno a maggio 2018, il presidente onorario dell’associazione Tonino Conte con un intervento dal titolo Passato e presente nella concezione gramsciana della prassi rivoluzionaria.
La relazione, densa e ricca di numerosi spunti critici per riflettere sulla nostra contemporaneità, ha messo in evidenza la tensione critica di Gramsci verso una lettura complessa della realtà. 
La grandezza di Gramsci, ha proseguito Conte, sta nel non aver mai perso di vista Marx e l’organizzazione dei soviet, ma allo tempo stesso tempo risiede in un’elaborazione originale specifica della situazione italiana. 
Questa elaborazione specifica non cancella, tuttavia, l’orizzonte mondiale che è sempre ben presente in Gramsci il quale, anzi, vede nella storia d’Italia un’estraneità a qualsiasi forma di nazionalismo.
 Conte ha sottolineato più volte l’analisi globale che Gramsci fa del pensiero di Marx in opposizione a interpretazioni eccessivamente schiacciate sul versante economico.
 “La rivoluzione non è un atto taumaturgico, è un processo dialettico di sviluppo storico”; la rivoluzione è quella che avviene prima della rivoluzione per realizzare l’egemonia prima di assumere il potere.
 Ecco quindi delineato uno dei lasciti fondamentali del pensatore sardo: la direzione ideale, morale e culturale che si avvale di apparati di conquista, trasmissione e organizzazione del consenso.
Per questo, ha concluso Tonino Conte, oggi come allora vale quanto Gramsci scrisse sul primo numero de L’Ordine Nuovo, «istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza».

Il prossimo appuntamento dei seminari è previsto per venerdì 15 dicembre alle 17.30 con Amerigo Ciervo che relazionerà su Lorenzo Milani e Giovanni Franzoni: i profeti giungono sempre in anticipo.

Dario Melillo

Seminari Anpi: si comincia venerdì 10

Locandina-seminari-ANPI

Venerdì 10 novembre 2017 alle ore 17.30 nella sala “Giuseppe Di Vittorio” presso la Cgil di Benevento prendono il via i seminari Anpi a cura dell’Officina di studi storico-politici “Maria Penna”.
La partecipazione ai seminari è aperta a tutti/e quelli/e che ritengono un impegno fondamentale ritornare ad approfondire, con serietà e con rigore, tematiche e prospettive storico-politico-filosofiche utili per provare a comprendere la complessità dei nostri tempi.
Il primo appuntamento vedrà un intervento del senatore Antonio Conte su Passato e presente nella concezione gramsciana della prassi rivoluzionaria.

La nota d’annuncio riportata dalla stampa locale:
http://www.ilquaderno.it/anpi-benevento-al-via-serie-incontri-filosofia-storia-politica-124242.html

http://www.gazzettabenevento.it/Sito2009/dettagliocomunicato.php?Id=107303&vcercaCom=anpi&vTorna=elencoc.php

http://www.ilvaglio.it/appuntamenti/18662/l039anpi-organizza-un-ciclo-di-dodici-seminari.html

 

 

Carla Nespolo è la nuova Presidente Nazionale dell’ANPI

Il presidente Ciervo e Mariavittoria Albini con la neo presidentessa Carla Nespolo

Il presidente Ciervo e Mariavittoria Albini con la neo presidentessa Carla Nespolo

 

L’ANPI di Benevento saluta Carla Nespolo, la prima donna eletta presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, e le rivolge affettuosi e fraterni auguri di buon lavoro. Un grande grazie e un caloroso abbraccio al presidente uscente, ora presidente emerito, Carlo Smuraglia.

Amerigo Ciervo

“L’Antifascismo in marcia”: le iniziative del 27 e 28 ottobre a Benevento

Venerdì 27 ottobre 2017

Nella sala “Giovanni Vergineo” del Museo del Sannio, si è tenuta un’iniziativa promossa dall’ANPI di Benevento all’interno della giornata di mobilitazione per la democrazia “L’Antifascismo in marcia” ideata e fortemente voluta dall’ANPI nazionale. I relatori, introdotti dal presidente del comitato provinciale dell’ANPI di Benevento Amerigo Ciervo, sono stati Aldo Policastro, procuratore della Repubblica di Benevento e Vincenzo Calò, responsabile per il Mezzogiorno del Comitato nazionale dell’ANPI.
Assente per motivi di salute, la partigiana ed ex senatrice Lidia Menapace ha comunque fatto sentire la sua vicinanza all’evento attraverso un contributo video nel quale ha raccontato la sua esperienza diretta del ventennio fascista soffermandosi in particolar modo sul ruolo della donna.
L’incontro è stato anche l’occasione per presentare il ciclo di “Seminari ANPI” a cura dell’Officina di Studi Storico-Politici “Maria Penna” che si terranno nel salone “Giuseppe Di Vittorio” della CGIL di Benevento dal 10 novembre al 4 maggio 2018.

Sabato 28 ottobre 2017

La marcia antifascista nella nostra città è continuata in mattinata con l’intitolazione della rotonda dello stadio “Ciro Vigorito” alla partigiana beneventana Maria Penna, nata nel capoluogo sannita nel 1905 e uccisa a Firenze il 21 giugno 1944 all’età di 39 anni. Hanno partecipato alla cerimonia il sindaco Clemente Mastella, il presidente dell’ANPI Benevento, Amerigo Ciervo, i rappresentanti della SOLOT Michelangelo Fetto e Tonino Intorcia ed in particolar modo la figlia di Maria, Luisa Caraviello e la nipote Cristina Cerbai.

In serata presso l’Auditorium S. Caterina di Palazzo Paolo V si è tenuta La Partigiana opera nata da un’idea del presidente Amerigo Ciervo, scritta e diretta da Michelangelo Fetto con Michelangelo Fetto, Concetta Affannoso Amicolo, Antonio Intorcia e iMusicalia (Amerigo, Marcello, Rosalidia, Giuliana, Carlo Corrado e Carmen Ciervo).
Lo spettacolo è il drammatico racconto della storia di Maria Penna, partigiana beneventana, uccisa dai fascisti all’età di 39 anni in via Capornia a Firenze. Tra il pubblico, accorso numeroso, la figlia di Maria Penna, Luisa Caraviello e la nipote Cristina Cerbai.

Dario Melillo