#VersoIl25Aprile banchetti raccolta firme in città

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In vista del 25 aprile le associazioni cittadine che aderiscono all’appello nazionale “Mai più fascismi” scendono in strada per per una serie di incontri con la cittadinanza.
Un banchetto sarà presente in queste date:
– sabato 14 aprile dalle 19 alle 22 al Corso Garibaldi nei pressi del Museo Arcos
– domenica 15 aprile dalle 10 alle 13 a piazza Risorgimento nei pressi del palazzo ex-Inail
– domenica 22 aprile dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21 al Corso Garibaldi nei pressi del Museo Arcos.

Al banchetto sarà possibile, per chi non lo avesse già fatto, sottoscrivere l’appello Mai più fascismi (è indispensabile avere con sé un documento di riconoscimento) ed essere informato sulle iniziative che le sigle organizzatrici intendono portare avanti per il 25 aprile.

di ANPI BENEVENTO

Seminario Anpi alla mostra fotografica Catalogna bombardata

foto catalog bomb

foto da www.ottopagine.it

 

La mostra fotografica Catalogna bombardata è stata inaugurata sabato 25 all’interno della Rocca dei Rettori. Ad aprire l’evento anche un incontro a più voci che l’Anpi Benevento ha voluto inserire all’interno del suo ciclo di seminari promossi dall’Officina di studi storico politici Maria Penna.

All’inizio del seminario è stata letta una lettera di saluto della professoressa Ida Mauro dell’università di Barcellona, animatrice dell’associazione italo-catalana AltraItalia e traduttrice della mostra dal catalano all’italiano che, non potendo essere presente, ha tenuto a far sentire la sua presenza e vicinanza all’evento.

Aldo Oliveri, della Società Filosofica Italiana – Sezione Napoletana “Giambattista Vico”, ha sottolineato l’importante questione “metodologica” messa in gioco dalla rivoluzione libertaria che cominciò durante le prime fasi della guerra civile spagnola. Infatti, la rivoluzione fu un concreto tentativo di emancipazione senza la necessità di una guida statale o di partito, un tentativo nel quale si diede risalto al valore della collettivizzazione e dell’autogestione a prescindere dalla posizione ideologica degli individui. Tuttavia, ha proseguito Oliveri, la parola d’ordine “prima la guerra e poi la rivoluzione” tentò e riuscì ad imbrigliare quello che può essere considerato il più grande tentativo di rivoluzione sociale di ispirazione anarchica e libertaria che fu tradito, ha concluso infine Oliveri, a livello dei dirigenti e non certo dalla base.

Nicola Di Matteo, docente di Economia politica all’università di Salerno, si è soffermato sulle condizioni macro e microeconomiche all’interno delle quali si sono dipanati gli eventi storici della guerra civile. In particolar modo si è concentrato sulla crisi economica degli anni trenta che ha rappresentato un fenomeno sociale che aveva le sue origini nel modo di produzione capitalistico: la produzione legata esclusivamente al guadagno. Di Matteo ha voluto, inoltre, evidenziare con forza come questa visione, tutt’ora centrale nella maggior parte dei paesi del mondo, non possa migliorare in maniera indefinita le condizioni di vita degli individui e debba, invece, fare i conti con la drammaticità delle ingiustizie sociali.

Infine Lorenzo Morricone, del Cento di documentazione Pasquale Martignetti, ha brevemente analizzato la dimensione africana della guerra civile spagnola e il peso dei 12000 uomini trasportati dall’Africa in Spagna sulle sorti della guerra ed inoltre ha ribadito come la violenza e la ferocia delle guerre europee di conquista coloniale siano state l’anticamera di ciò che poi si è realizzato sul fronte europeo. Proprio a tal riguardo Morricone ha voluto far presente il tentativo che il Centro Pasquale Martignetti sta cercando con forza di portare avanti per dar vita ad un giorno della memoria, il 19 febbraio, in ricordo delle vittime africane dell’imperialismo europeo.

La mostra sarà aperta ancora fino a giovedì 30.

Dario Melillo

Catalogna bombardata: mostra fotografica alla Rocca dei rettori

Bombardamento aereo di Reus nel 1938 da parte di aerei Savoia S79 dell’Aviazione Legionaria italiana. © Archivio personale di Pere Martorell Jareño. Archivio Municipale di Reus

Bombardamento aereo di Reus nel 1938 da parte di aerei Savoia S79 dell’Aviazione Legionaria italiana. © Archivio personale di Pere Martorell Jareño. Archivio Municipale di Reus

 

Sabato 25 novembre sarà inaugurata la mostra fotografica Catalogna bombardata, 16 pannelli roll-up che ricordano l’orrore vissuto dalla popolazione catalana durante i bombardamenti nazi-fascisti nel corso della guerra civile spagnola (1936-1939).

La mostra sarà preceduta da un seminario dell’Officina di Studi Storico-Politici Maria Penna con la partecipazione di Amerigo Ciervo (ANPI), Nicola Di Matteo (università di Salerno), Ida Mauro (Università di Barcellona), Lorenzo Morricone (Centro Pasquale Martignetti), Aldo Oliveri (Società Filosofica Italiana).

La mostra è stata realizzata dal Memorial Democràtic della Generalitat de Catalunya in occasione del 75° anniversario dei bombardamenti.

In occasione dell’80° anniversario della Guerra civile spagnola le associazioni che avevano organizzato nel 2015 la “Mostra sulla Resistenza operaia a Berlino contro il nazismo” – Anpi, Aned, Centro Filippo Buonarroti Milano, Logos Genova – hanno deciso di proseguire nel progetto antifascista accogliendo l’invito del Memorial Democràtic ad organizzare un tour espositivo in Italia.

La Guerra civile spagnola fu il primo conflitto armato in cui l’aviazione rivestì un ruolo decisivo. I ripetuti bombardamenti che colpirono la “zona repubblicana” portarono nel cuore dell’Europa ciò che tutte le potenze imperialiste avevano ampiamente sperimentato nelle guerre coloniali.
Il ruolo dell’Italia fascista è una pagina poco conosciuta della nostra storia, allo stesso modo dell’eroica resistenza del popolo di Barcellona durata tre anni, pagina gloriosa della Resistenza europea.

La mostra organizzata dal Centro di documentazione e studi Pasquale Martignetti gode del patrocinio della Provincia di Benevento e del sostegno morale e materiale di Anppia, Anpi, Associaciò AltraItalia, Società filosofica Italiana.

www.mostracatalognabombardata.it

Le Costituenti nella memoria

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A cura della FIAP, dell’ANPI, dell’IRSIFAR, Biblioteche di Roma e dell’Associazione Toponomastica femminile è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale – Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, la mostra Le Costituenti nella memoria – Storie, Luoghi, Politiche.

A 70 anni dalla Costituzione questa mostra intende rendere omaggio alle 21 madri della Repubblica. Le brevi biografie riassumono la loro attività politica e i loro interventi nelle riunioni dell’Assemblea appaiono ancora oggi particolarmente attuali.

Casa della Memoria e della Storia – 16 novembre 2017 – 12 gennaio 2018

Inaugurazione: 16 novembre – ore 17.30

Introduce: Bianca Cimiotta Lami

Intervengono:

Beatrice Pisa – storica,

Livia Capasso – Associazione Toponomastica femminile

e rappresentanti delle Associazioni di Casa della Memoria e della Storia

Ingresso libero