L’Anpi è scuola di antifascismo ideale, morale e militante. I maestri che abbiamo avuto la fortuna di incontrare nella nostra esperienza di simpatizzanti e di tesserati all’interno dell’Anpi di Benevento ci hanno trasmesso valori alti e profondi, mostrato esempi significativi, non da ultimo ci hanno insegnato che “a problemi politici … risposte politiche (pur sempre, non definitive) … a provocazioni abnormi … la impossibilità di interlocuzione e di confronto”.
Tale è anche la nostra convinzione a tal punto che questo documento non si caratterizza propriamente come una risposta alle esternazioni espresse con una lettera aperta rivolta al nostro presidente e pubblicata sulla Gazzetta di Benevento on line sabato 23 giugno.
Questa situazione la vogliamo cogliere come un’opportunità, una possibilità, un’occasione per comunicare la nostra presenza attiva, consapevole, militante nei luoghi dove riteniamo dobbiamo essere, dove abbiamo scelto di esprimere la nostra prassi antifascista.
L’Officina di Studi storico-politici Maria Penna è un luogo di studio – serio, appassionato, collettivo – ed è formata da giovani studiosi che non solo hanno trovato nell’Anpi uno spazio aperto, plurale e inclusivo, ma hanno intravisto la possibilità per una prassi coerente con le proprie posizioni e le proprie convinzioni.
È nata il 10 giugno del 2016 da un’idea e per volontà di Amerigo Ciervo da poco – all’epoca – diventato presidente raccogliendo la preziosa e sapiente eredità di Tonino Conte.
Da quel giorno, tra difficoltà e ostacoli, è partita un’avventura che ci ha visti presenti, partecipi e attivi in quello che consideriamo essere il nodo cruciale della battaglia antifascista, la cultura.
La cultura, il sapere, la conoscenza non hanno luoghi esclusivi, non si trovano e manifestano in confini limitati, in riserve protette, ma è pur vero che cultura, sapere e conoscenza hanno nella scuola il loro centro nevralgico per la formazione e la crescita di soggettività libere e autonome.
Per questo il nostro impegno è stato in primo luogo quello di “offrire alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado un sostegno alla formazione storica, dalla documentazione alla ricerca, per lo sviluppo di un modello di cittadinanza attiva”, come sancito dall’accordo tra Miur e Anpi nazionale del 2014 e rinnovato nel 2017.
Abbiamo incontrato, negli ultimi due anni scolastici, studentesse e studenti di scuole di ogni ordine e grado della città e della provincia ascoltando le loro voci, le loro idee, le loro riflessioni, entrando insieme nelle storie di donne e uomini accomunati dalla lotta di Liberazione in vista di un paese libero, democratico, giusto.
Parallelamente abbiamo organizzato e curato un ciclo di seminari aperto a tutti che, partito nel mese di novembre dello scorso anno, si è concluso ad inizio giugno.
Questi seminari sono stati occasione di studio e di confronto per tutti coloro che hanno ritenuto – e tutt’ora ritengono – un impegno fondamentale ritornare ad approfondire, con serietà e con rigore, tematiche e prospettive storico-politico-filosofiche utili per provare a comprendere la complessità dei nostri tempi.
Noi, membri dell’Officina, abbiamo preso parte ai seminari, ognuno di noi seguendo un proprio filone di ricerca, mettendo al centro il proprio interesse, la personalissima matrice culturale.
Storia, politica, arte, letteratura, filosofia: lenti diverse per rileggere il passato e scrutare i segni del presente e del futuro. Non sono stati incontri con presenze oceaniche – eravamo e siamo consapevoli del terreno irto di difficoltà e ostacoli che ci aspetta – ma momenti nei quali in maniera raccolta, seria e attenta abbiamo cercato di fare quello che il nostro presidente – quello che non ha capito “ la direzione in cui da anni spira il vento” – aveva già evidenziato “vigilare democraticamente, come si diceva una volta, e convincere le persone, giovani e meno giovani, a prendere (o a riprendere) in mano libri di storia, partecipare a seminari di studi, rivedersi un po’ di film […] ritornando a essere “partigiani”, cioè stando dalla parte della libertà, della dignità, della democrazia, dell’uguaglianza. In breve, dalla parte della Costituzione. Ora è il tempo. Gingillarsi e cincischiare potrebbe essere pericoloso”.
Poiché riteniamo che questo monito abbia ancora – e forse di più – valore in questo nostro tempo presente continueremo con le nostre forze e le nostre capacità a sottolineare il rapporto tra memoria della lotta di Liberazione e resistenza alla barbarie attuale, tra antifascismo come ideale e antifascismo come lotta contro tutte le violenze, contro tutte le discriminazioni.
Proseguiremo sulla strada che abbiamo tracciato, continueremo ad entrare nelle scuole, ad incontrare le giovani e le giovanissime generazioni, a discutere e a confrontarci con chi ritiene che insieme si possa tornare a far risplendere la luce della ragione anche in questi tempi bui.
Benevento, 26/giugno/2018 Officina di Studi storico-politici Maria Penna
Mariavittoria Albini, Lorenzo Covino,
Dario Melillo, Dolores Morra, Evelina Pignatiello,
Corrado Tesauro, Ilaria Vergineo