Convegno Cgil Benevento. L’intervento del nostro presidente Amerigo Ciervo

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L’intervento del nostro presidente provinciale Amerigo Ciervo al convegno CGIL Democrazia, Lavoro, Legalità tenutosi venerdì 30 novembre 2018 all’Hotel President di Benevento.
Consentitemi, vi prego, di svestirmi della funzione – per me in ogni caso altissima e della quale sono grandemente onorato e per la quale mi avete invitato a partecipare, quella di presidente provinciale dell’ANPI di Benevento – e di utilizzare, per l’incipit del mio intervento, la veste del mio lavoro quotidiano che pure, tra qualche mese, cesserò di svolgere.
Ci capita molto spesso di parlare nelle nostre aule di democrazia, di lavoro, di legalità. Un concetto – quello di legalità – strettamente connesso a quello di moralità. Dalla dimensione delle scelte individuali si passa a quella, più alta e più complessa dell’etica comunitaria. Dell’etica del bene comune. E dei beni comuni.
La domanda è: Che devo fare per vivere una vita giusta e felice? C’entrano legalità e moralità con questo tema. E sono tematiche alte, che non possono e non debbono essere svilite dalla banalizzazione e dalla superficialità.
Del resto la filosofia, fin dalla sua nascita, ha sempre posto, tra le principali questioni del suo farsi, i destini della polis. Socrate, nell’Apologia, rivolgendosi ai suoi concittadini che stanno decidendo di condannarlo a morte con una serie di accuse surrettizie, li provoca dicendo loro che non solo dovrebbero assolverlo ma, oltre a ringraziarlo per essere stato la loro coscienza critica, dovrebbero addirittura deliberare di erigergli una statua nel Pritaneo, e questo proprio per avere svolto, con impegno costante e con onore, la funzione di chi interroga i suoi simili sui temi forti della vita comunitaria. Alla maniera di un tafano, un insetto fastidiosissimo, certamente non gradito, come non gradita è la funzione del filosofo.
La risposta alla domanda è chiara: noi saremo giusti e liberi fin quando saremo schiavi delle leggi.
Democrazia, Lavoro, Legalità: c’è una sola parola che le lega e le contempla, contenendole tutte e tre. E questa parola è Costituzione. Ossia, per noi, la garanzia della giustezza e della universalità delle leggi. Eppure lo stesso Socrate rifiuta di ubbidire a un ordine. Quando, nel 404 a C. i Trenta tiranni ordinano a lui e ad altri quattro cittadini di arrestare il democratico Leone di Salamina affinché fosse messo a morte, Socrate si oppone all’ordine «preferendo – così come ci racconta Platone – correre qualsiasi rischio piuttosto che farsi complice di empi misfatti».
Sicché quando talune leggi sfuggono a questa garanzia, sarà opportuno rifiutarsi di applicarle e anche di disobbedire ad esse. Ora a noi sembra chiaro che con l’approvazione, in queste ultime ore, del decreto sicurezza la Costituzione venga di fatto stravolta e l’Italia entra, come ha dichiarato la nostra presidente nazionale Carla Nespolo, in una sorta di “apartheid” giuridico.
A noi appare incredibile che un parlamento della repubblica nata dalla Resistenza al nazifascismo abbia potuto approvare una legge simile, sembra incredibile che sia stato sferrato un colpo così pesante al diritto di asilo, all’accoglienza, all’integrazione. Una ruspa – che immagini indecenti si usano in questi giorni tristi – che fa strame di quell’articolo 10 “dove si tutela la condizione giuridica dello straniero che si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute”. Una ruspa contro un modello che ha generato ricchezza e convivenza civile a quelle comunità che hanno avuto la responsabilità politica e il coraggio etico di sperimentarlo. Tra l’altro essa finisce con il non risolvere per niente il problema del controllo dell’immigrazione clandestina. Anzi, a leggere dichiarazioni di molti sindaci, addirittura lo aggrava.
Ho appena terminato di leggere un libro, bellissimo e ponderoso, di Antonio Scurati, M Il figlio del secolo che ricostruisce, con la seduzione di una scrittura coinvolgente del romanziere, la genesi del fascismo fino al delitto Matteotti.
È un libro che vi consiglio di leggere. Esso ha generato in me inquietudine e angoscia. La storia non si ripete mai. Ma potrebbero ripresentarsi le condizioni in cui talune pulsioni che ben conosciamo comincino a riprendere vita, a ricostituirsi in forme nuove e a riaggregarsi in strutture e organizzazioni che riportano con prepotenza alla memoria e alla coscienza la celeberrima, terribile diagnosi di Piero Gobetti – che io faccio totalmente mia – sul fascismo che altro non sarebbe che la più fedele autobiografia della nazione.
Dunque la scuola: la necessità della scuola.
E la necessità di conoscere e di sapere. Non solo le grandi manifestazioni che servono a denunciare il nostro dissenso e la nostra opposizione nei confronti di leggi che non ci piacciono sono necessarie.
Oggi è il momento in cui uomini e donne siano in grado di ritrovarsi sui valori condivisi della democrazia, del lavoro, della legalità, dei valori della Costituzione e – insieme – ripartire sulla strada della conoscenza.
Il nuovo fascismo lo si sconfigge così, con la conoscenza, con i saperi, con lo studio, con la ricerca e con le buone pratiche individuali e politiche.

Non si può restare inerti. Non ci si può rassegnare a questo declino, alle pratiche ignobili contro la vita, contro la dignità, contro la legalità. Come non è restata inerte la nostra compagna Rosita Galdiero. E a cui, come ANPI riconfermiamo la nostra vicinanza affettuosa.
Siamo ben consapevoli che questo lavoro lo dobbiamo svolgere insieme. Ecco la necessità delle relazioni, della rete che abbiamo costituito con la CGIL, il sindacato di Giuseppe Di Vittorio, del compagno che ha insegnato ai braccianti a tenere il cappello in testa davanti ai padroni, con Libera di don Luigi, con l’ARCI e con i rappresentanti delle istituzioni democratiche. Le istituzioni sono una grande conquista democratica. Che esse non diventino mere cinghie di trasmissione di leggi ingiuste e sbagliate.
Penso alla testimonianza del questore Palatucci – già alunno del nostro liceo “Giannone”, morto di stenti a Dachau – che ebbe il coraggio di disobbedire a leggi ingiuste, salvando ebrei dai campi di sterminio, e oggi è considerato uno dei giusti di Israele. O ai soldati che opposero resistenza al nazifascismo. O ai giudici che hanno pagato con la vita la loro fermezza nel voler combattere, anche contro chi sosteneva, dentro le istituzioni, posizioni contrarie, la mafia e le altre organizzazioni illegali.
Abbiamo questi esempi fulgidi. Non possiamo, non dobbiamo voltare la faccia dall’altra parte.
C’è un passo di Isaia che credo faccia al caso nostro. Dice: “I guardiani d’Israele son tutti ciechi, senza intelligenza; sono tutti dei cani muti, incapaci d’abbaiare; sognano, stanno sdraiati, amano sonnecchiare. Sono cani ingordi, che non sanno cosa sia l’essere satolli; sono dei pastori che non capiscono nulla; son tutti vòlti alla loro propria via, ognuno mira al proprio interesse, dal primo all’ultimo” (Is. 56, 10-11). E a che servirà mai, conclude il profeta, un cane muto se non protegge la casa? Per molto tempo siamo stati cani muti.

Ora è necessario ricominciare ad abbaiare. Ma non alla luna. Magari ad azzannare anche qualche polpaccio.
Facciamo appello alle coscienze delle donne e degli uomini di questo paese. Che l’indignazione sia permanente, che non manchi occasione di riempire piazze e strade per un’Italia autenticamente umana.
Facciamo appello alle forze politiche democratiche: basta divisioni, basta discussioni stucchevoli, basta rese dei conti.
È ora di una straordinaria assunzione di responsabilità perché queste tematiche: il lavoro, la democrazia, la legalità si sostanzino in atti politici e in vita vissuta.
È ora di organizzare una resistenza civile e culturale larga, diffusa, unitaria. L’ANPI c’è, insieme a tante associazioni che continuano nel loro quotidiano lavoro di stimolo sociale e costituzionale.
La nostra parola d’ordine, così come è possibile leggere anche sulla nostra tessera 2019, è “L’umanità al potere”. Non domani. L’umanità al potere. Adesso!

Amerigo Ciervo
Presidente provinciale dell’ANPI di Benevento

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Per i seminari ANPI incontro con il professor Valerio Petrarca

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Venerdì 30 novembre 2018 alle ore 17 nella sala “Di Vittorio” della Cgil di Benevento il quarto appuntamento dei seminari ANPI, promossi e organizzati dall’Officina di studi storico-politici “Maria Penna”.
Ospite dell’ANPI Benevento sarà Valerio Petrarca, professore di Antropologia alla Federico II di Napoli, che proporrà un intervento dal titolo Umanità, umanesimo e migrazioni.
L’incontro sarà importante per conoscere e comprendere un fenomeno antico quanto l’uomo e per capire e valutare gli scenari geo-politici contemporanei.

Ricordiamo che i seminari si configurano come attività di formazione e aggiornamento. L’ente certificatore è l’associazione professionale Proteo Fare Sapere che rilascerà al termine del ciclo seminariale, ai partecipanti che ne avranno fatto richiesta, l’attestato con l’indicazione delle ore e degli argomenti seguiti.

di ANPI Benevento

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ANPI in lutto: è morto il partigiano Umberto “Eros” Lorenzoni

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L’Officina di studi storico-politici “Maria Penna” è nata con l’intento primario di portare nelle scuole di ogni ordine e grado la conoscenza della Resistenza e la memoria della lotta di Liberazione dalla oppressione nazifascista.
Negli ultimi due anni abbiamo incontrato centinaia di bambini e con loro abbiamo letto, ascoltato e provato a rivivere le emozioni, le paure, i sogni e le speranze delle donne e degli uomini che hanno combattutto per la libertà e la democrazia.
In queste occasioni i bambini hanno anche avuto tra le mani il libro Fulmine, un cane coraggioso. La Resistenza raccontata ai bambini, scritto da Anna Sarfatti. Nel libro, in appendice, è riportata anche una testimonianza di Umberto Lorenzoni, il partigiano “Eros”, che raccontava il suo incontro con Rolf, il cane di un ufficiale tedesco rimasto vittima in uno scontro a fuoco, un cane diventato prezioso compagno negli ultimi mesi dell’avventura partigiana.
Ecco, in un giorno triste come questo nel quale salutiamo un grande partigiano, un sorriso alberga sul nostro volto pensando a quei bambini di 9 e 10 anni e, in particolar modo, a quel bambino che leggendo la testimonianza di Lorenzoni “Quando ripenso alle ragioni che mi spinsero a unirmi ai partigiani nella guerra di liberazione, so che grande parte l’ha avuta l’essere cresciuto in una famiglia antifascista” disse “lo devo dire a mamma, dobbiamo essere antifascisti anche a casa”.
Che la terra ti sia lieve, compagno Eros.

di ANPI Benevento

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Con Massimo Paolucci riparte il secondo ciclo di seminari ANPI

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L’eurodeputato Massimo Paolucci ha dato il via alla seconda edizione dei seminari ANPI che, promossi e organizzati dall’Officina di studi storico-politici “Maria Penna”, quest’anno vedono anche la partecipazione della Federazione Lavoratori della Conoscenza della Cgil di Benevento e dell’associazione Proteo fare Sapere soggetto qualificato per l’aggiornamento e la formazione del personale della scuola.
L’intervento, dal titolo L’Europa ritorni a Ventotene. Dell’urgente necessità di una rifondazione, dopo un veloce passaggio sulla storia del Manifesto, ha posto l’attenzione sullo stato attuale del Continente.
Secondo Paolucci non salveremo l’Europa se ci limiteremo a ricordarne i meriti storici, ma bisogna evidenziare che di fronte alla crisi non sono state date risposte concrete e decisive.
La crisi è di natura politica perché alla moneta unica non sono seguite politiche veramente comuni, a livello fiscale, bancario, del lavoro, della difesa. Il problema, dunque, per Paolucci, non è l’euro, ma la scarsa integrazione che c’è stata a livello sistemico.
Tra le correzioni da fare il parlamentare europeo sottolinea l’esigenza di cambiare l’architettura istituzionale dell’Europa dando effettivamente il potere legislativo al Parlamento Europeo, rispettando in tal modo la volontà popolare che in esso si manifesta, e spostando sempre più funzioni alla Commissione Europea che deve diventare vero governo europeo.
Un altro elemento da correggere è la norma sugli aiuti di stato che, nata per impedire una concorrenza sleale tra le aziende di paesi con forze economiche diverse, nel mercato globale si è trasformata in una palla al piede che impedisce le politiche di crescita economica.
Alla luce di queste e di altre considerazioni Paolucci ha evidenziato come le questioni gigantesche che si aprono dinanzi a noi – l’ambiente, la pace, la povertà, le migrazioni – non siano affrontabili declinate a livello nazionale, ma richiedono una risposta comune a livello continentale.
L’Europa – ha proseguito Paolucci – è stata l’epicentro di due guerre mondiali, di guerre coloniali, di guerre di religione, ma è stata anche un’idea che ha cercato – con difficoltà, passi in avanti, sconfitte e ripartenze – di prendere forma concreta attraverso passaggi fondamentali.
A partire dal 1950 con il discorso di Robert Schuman, allora Ministro degli esteri francese, compare il concetto di Europa intesa come unione economica che darà vita, nel giro di pochi anni, prima alla CECA e poi alla CEE.
Nel 1953 De Gasperi, influenzato dalle idee di Spinelli, avanza un progetto di collaborazione militare tra gli stati europei che, però, fallisce a causa della bocciatura dell’assemblea francese nel ’54.
Le conflittualità, a volte più latenti a volte più esplicite tra i paesi europei, continuano ancora negli anni Sessanta tra la Comunità Europea e la Francia di De Gaulle – la cosiddetta crisi della “sedia vuota” con il presidente francese che boicotta le riunioni del Consiglio dei ministri della CEE, di fatto bloccandone l’attività – e, nella seconda metà degli anni Settanta, con la Gran Bretagna della Thatcher la cui avversione a una maggiore integrazione in Europa si manifesta, nel 1984, nella famosa frase «rivoglio indietro i miei soldi!», riferendosi al 50% dei finanziamenti per l’Europa che finiva nel settore agricolo.
E ancora il progetto della Costituzione Europea naufragato con lo stop alle ratifiche imposto dalla vittoria del no ai referendum in Francia e nei Paesi Bassi e ancora il Trattato di Lisbona.
Questo percorso, ricco di accelerazioni e improvvise frenate, pur non approdando ancora a quell’Europa sognata nel confino di Ventotene, non deve, però, ha concluso Paolucci, essere abbandonato o rinnegato perché – come scrisse Spinelli nella sua autobiografia – «ognuna di queste avventure è terminata con una sconfitta dell’avventura stessa e mia… Nessuna di queste sconfitte ha però lasciato in me quel rancore contro la realtà che così spesso alligna nell’animo degli sconfitti. La possibilità della sconfitta deve essere sempre accettata equanimemente all’inizio di ogni avventura creatrice. Bisogna sentire che il valore di un’idea, prima ancora che dal suo successo finale, è dimostrato dalla sua capacità di risorgere dalle proprie sconfitte».

Il prossimo incontro con i seminari è per venerdì 16 novembre alle 16.00 con il giornalista Sandro Ruotolo, il procuratore della Repubblica di Benevento Aldo Policastro e il referente provinciale di Libera Benevento Michele Martino che dibatteranno su Costituzione e legalità.

di Dario Melillo

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Secondo ciclo dei seminari ANPI. Inaugura l’eurodeputato Massimo Paolucci

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Venerdì 9 novembre alle ore 17.00 riprendono i seminari ANPI promossi e organizzati dall’Officina di studi storico-politici Maria Penna.
Ad inaugurare la nuova serie sarà il deputato europeo Massimo Paolucci con un intervento dal titolo L’Europa ritorni a Ventotene. Dell’urgente necessità di una rifondazione.
I seminari di formazione, gratuiti e aperti a tutti, si svolgeranno nel periodo novembre 2018 – maggio 2019, nella sala Giuseppe Di Vittorio della Camera del Lavoro di Benevento, in via Leonardo Bianchi, 9.
Da quest’anno, grazie alla scelta dell’ANPI Benevento di aprire i seminari all’associazione Proteo Fare Sapere di Benevento e alla Federazione Lavortori della Conoscenza della Cgil, gli incontri si configurano come attività di formazione e di aggiornamento per il personale docente.
L’associazione Proteo Fare Sapere è soggetto qualificato per l’aggiornamento e la formazione del personale della
Scuola ed è inserita nell’elenco definitivo del Miur ai sensi della direttiva 170/2016, del Dm 177/2000 e del Dm dell’8/06/2005. Per ottenere l’attestato di partecipazione, inviare una richiesta di adesione a: benevento@proteofaresapere.it

Per ulteriori informazioni
Amerigo Ciervo, presidente Anpi Benevento 380 425 4363
Enrico Macrì, segretario Flc Cgil Benevento 340 142 5292
Mario Morelli, presidente Proteo Benevento 347 479 1551

di ANPI Benevento

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Comunicato stampa dell’associazione “Campania, Europa, Mediterraneo”

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Riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Per diritto di replica
La nostra fede contro ogni razzismo è indiscutibile

In relazione all’interpellanza del senatore di Forza Italia, Lucio Malan, ripresa da alcuni organi d’informazione, la presidenza dell’associazione “Campania Europa Mediterraneo”, organizzatrice del “Premio internazionale giornalistico e letterario Marzani”, con il solo intento di fare chiarezza, precisa quanto segue:

1) Il premio Marzani, giunto all’undicesima edizione, si svolge a settembre a San Giorgio del Sannio, in provincia di Benevento e ogni anno assegna il riconoscimento a personalità che si siano contraddistinte nella pratica di un giornalismo d’inchiesta, svolto in piena autonomia, privo di condizionamento da qualsiasi tipo di potere.
2) Le linee fondamentali su cui ci si muove per l’assegnazione del premio, sono quelle del dialogo tra i popoli, l’integrazione tra le diverse culture del Mediterraneo, il confronto delle idee sui temi fondamentali della democrazia, della libertà di stampa, del rispetto dei diritti umani e dell’affrancamento dei popoli da povertà e persecuzioni, etniche e religiose.
3) L’edizione 2018 del Premio ha avuto come tema centrale i conflitti nel Medio Oriente e in NordAfrica, evidenziando, in particolare, il ruolo svolto dal mondo dell’informazione per testimoniare le violenze dell’esercito islamico in quelle aree, nella sua avanzata verso l’Occidente.
4) In questa direzione, la presenza di quattro giornalisti stranieri, inviati di guerra, realmente coinvolti nel tema di cui si discuteva (la lotta all’Isis, giova ripeterlo), trova ragione nella loro attività sul campo e nella loro capacità di testimoniare la gravità di una situazione che rischiava di portare il Mediterraneo in una fase di oscurantismo religioso e di negazione della libertà dei popoli assoggettati.
5) I giornalisti premiati — Shelly Kittleson, giornalista free lance, USA; Hamid Masoumi Nejad, corrispondente dall’Italia della televisione pubblica dell’Iran; Talal Khrais, giornalista libanese, corrispondente di Al Manar dall’Italia e Ibrahim Farhat, presidente di Al Manar — sono stati invitati a parlare dei conflitti in atto nel Mediterraneo con esponenti politici italiani come l’on. Massimo Paolucci, parlamentare europeo Pd, l’on. Giuseppe De Mita, parlamentare centrista della scorsa legislatura, l’on. Pino Cabras, deputato del M5S, della Commissione Esteri della Camera, che per l’improvvisa concomitanza di impegni istituzionali non ha potuto, tuttavia, garantire la sua presenza, infine, il Ministro degli affari Sociali della Tunisia, Mohamed Trabelsi, rappresentato dalla Console della Tunisia a Napoli e in Campania, signora Beya Abdelbaky. Il premio ai due giornalisti libanesi è stato, altresì, consegnato per ricordare l’uccisione dei tre giovani inviati di Al Manar, trucidati dall’Isis per la loro partecipazione, come inviati di guerra, nella liberazione della città di Maaloula, in Siria. Il premio a Hamid Masoumi Nejad, corrispondente in Italia della Televisione pubblica dell’Iran, giornalista molto noto nel suo paese per i suoi eccellenti servizi sull’Italia e per essere un uomo di pace e del dialogo, è stato assegnato per la sua capacità di raccontare i conflitti sempre da una posizione di prima linea, cioè, nel luogo vero dove le cose avvengono. Occorre aggiungere – considerato che l’Italia è ancora uno Stato di diritto – che il giornalista iraniano, dopo anni di calvario giudiziario, è stato completamente prosciolto dalla Magistratura italiana da ogni accusa “perché totalmente estraneo ai fatti”.

6) L’accusa, accennata dal sen. Malan, di “premiare istigatori di odio diffuso della Comunità Ebraica” è risibile e palesemente strumentale. Peraltro, in un passato nemmeno tanto lontano, il riconoscimento è stato assegnato a personalità della letteratura e del giornalismo israeliani, a esponenti islamici e del mondo cattolico, a uomini e donne delle istituzioni democratiche del nostro paese e stranieri.
Una per tutti, la giornalista, scrittrice e blogger Manuela Dviri.
Di più. Il Premio, nella sua edizione prossima, sarà dedicato alla Shoa e alla necessità di fermare il razzismo e il fascismo in Italia ed in Europa.
La prima tappa di avvicinamento coincide con l’arrivo, la prossima settimana, della storica Anna Foa, che presenterà il suo libro libro “Andare per i luoghi di confino”, un testo che, partendo da quanto accade tra il 1926 e il 1943, “sconfina” nei giorni nostri, attraversati da nuove e più pericolose forme di intolleranza e di rifiuto della verità storica.

San Giorgio del Sannio, 29 ottobre 2018

Enzo Parziale
Presidente di “Campania, Europa, Mediterraneo”

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Presentazione di Sentieri di resistenza con la presidente Carla Nespolo

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Venerdì 26 ottobre presso la Biblioteca provinciale è stata una giornata importante per il nostro Comitato provinciale e per tutta la famiglia antifascista sannita.
Alla presentazione del libro Sentieri di resistenza e del secondo ciclo di seminari, il cui inizio è previsto il 9 novembre, abbiamo avuto il piacere di poter ascoltare le parole della nostra cara presidente nazionale Carla Nespolo.
La presidente ha posto l’attenzione su vari punti, dalla necessità di combattere la vulgata di una Resistenza solo centro-settentrionale all’attenzione per la storia locale che, invece, ha aiutato e aiuta ancora a conoscere la nobile Resistenza civile e militare del Sud Italia; dalla genesi resistenziale della Costituzione al ruolo delle donne nella Resistenza e nell’Assemblea Costituente; dal ruolo dell’Anpi a livello nazionale all’importanza delle differenti pratiche portate avanti dalle varie sezioni locali; dalla necessità forte di continuare a studiare per difendere e conservare la memoria all’esigenza di dare risposte immediate e concrete alle manifestazioni fasciste sempre più palesi e diffuse.
Bisogna stringersi intorno alla nostra associazione perché come ha ricordato ancora la Nespolo «l’ANPI è contemporaneamente un’associazione che ha come obiettivo la conservazione e trasmissione della memoria, ma anche l’intervento sull’oggi. Non siamo e mai vorremo diventare un partito politico […] perché noi siamo un’altra cosa, siamo – come ha detto Marco Revelli, il figlio del grande comandante partigiano e scrittore Nuto Revelli – noi siamo i testimoni dei testimoni».

N.B. Nella sezione Foto e Video del nostro sito le immagini dell’evento.

di ANPI Benevento

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Cgil Benevento: Rosita Galdiero rieletta segretario generale. Gli auguri dell’ANPI Benevento

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Il presidente, il comitato provinciale e tutti gli iscritti dell’ANPI del Sannio rivolgono vive felicitazioni e l’augurio affettuoso di buon lavoro alla compagna Rosita Galdiero, oggi rieletta segretaria generale della CGIL del Sannio. Insieme continueremo a lottare per difendere i valori della Costituzione, dell’antifascismo e della legalità, per il lavoro e per la costruzione di una società più libera e più giusta. Un abbraccio, compagna Rosita.

di Anpi Benevento

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Comunicato Anpi sulla mobilitazione del 12 ottobre

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Venerdì 12 ottobre alle ore 9:00 a piazza Risorgimento avrà luogo il concentramento del corteo cittadino promosso e organizzato dal Collettivo Studentesco ClandestinaMente.
La mobilitazione, di respiro nazionale, vede gli studenti battersi contro il decreto “immigrazione e sicurezza” e a favore di una scuola aperta e inclusiva.
L’Anpi di Benevento, da sempre convinta del fondamentale ruolo della scuola nella formazione di soggettività libere e critiche, ritiene doveroso manifestare la propria vicinanza alla mobilitazione invitando i propri tesserati a prenderne parte.
La scuola può e deve essere una difesa contro le derive xenofobe, razziste e securitarie prese dal nostro paese; può e deve attuare pratiche di inclusione e solidarietà che siano modello per l’intera società; può e deve stimolare i giovani a sognare e immaginare un futuro aperto e plurale.
Se “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”, allora la scuola è il cuore di questa azione trasformatrice.
Per questi motivi ogni azione in difesa di una scuola scuola pubblica, democratica, laica, inclusiva e pluralista – come quella promossa dal Collettivo Studentesco ClandestinaMente – non può che vederci concordi e partecipi.

di ANPI Benevento

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In vista della Marcia della Pace Perugia-Assisi

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Queste le parole inviate dalla presidente nazionale Carla Nespolo a tutti i comitati provinciali

«Carissime e carissimi, si avvicina la data della Marcia Perugia-Assisi, storica e preziosa iniziativa alla quale l’ANPI non ha mai mancato di dare la sua adesione e per cui ha realizzato negli anni una sempre più crescente partecipazione. Quest’anno la Marcia assume un carattere di risposta urgente e di massa alla pericolosa deriva anti-umanitaria prodotta non solo dai noti e quotidiani proclami razzistici del Ministro dell’Interno ma anche da atti concreti, l’ultimo dei quali la drammatica vicenda della nave Diciotti. Dovremo essere in tanti il 7 ottobre, dovremo unire cuori e risolutezza per dire con forza che l’Italia non è quella auspicata dai razzisti bensì un Paese che fa dell’accoglienza il cardine della propria identità, un lavoro di coscienza e civiltà che riguarda tutte e tutti. Ma c’è di più. Dovremo marciare anche oltre il 7 ottobre. Con idee, presenza, passione costanti. Occorrerà non smettere di stare “sul pezzo” della pace e dei diritti in ogni momento della nostra esistenza. Incontriamo le persone e raccontiamo loro cosa significa convivere e quanto sia molto più stimolante e ricco di vita dei muri e della primitiva cultura del sospetto. Per tutto questo vi aspetto a Perugia, vi aspettiamo noi tutti dirigenti nazionali. Vi vorrei con fazzoletti, cappelli e striscioni. Ma so che sarete in tantissimi, l’ANPI è così. Generosa e forte. Un affettuoso saluto».

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