Sabato 6 e domenica 7 aprile si è tenuta a Paestum la prima Conferenza di organizzazione delle Anpi del Mezzogiorno. È stata un’importante occasione di confronto e di analisi per la nostra associazione in vista delle battaglie contro l’autonomia differenziata, il premierato e per la difesa della Costituzione.
Tuttavia, i temi all’ordine del giorno affrontati dalle delegate e dai delegati delle 8 regioni interessate (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) sono stati numerosi: le guerre, il clima, la scuola, le migrazioni, l’antifascismo, i diritti umani, l’organizzazione interna.
Proprio su questo punto si è soffermato il nostro presidente provinciale Amerigo Ciervo, rimarcando l’importanza per l’associazione di dare sempre maggiore spazio e responsabilità a giovani dirigenti capaci di guardare con nuovi occhi alla realtà del mondo per dare risposte concrete ed efficaci ai problemi della società.
Importanti inoltre sono stati gli interventi di coloro che hanno evidenziato, come ormai da tempo ha già fatto la storiografia, che quello del Sud non è stato un contributo alla Resistenza, ma una partecipazione diretta in forme e modalità diverse rispetto al centro-nord Italia dove i tempi della guerra hanno creato le condizioni per organizzare in maniera più strutturata l’attività resistenziale.
Sono numerosi gli episodi di antifascismo, le rivolte contadine e operaie e gli atti di decisa opposizione al regime avvenuti ben prima dell’8 settembre e pertanto sarebbe sbagliato non considerare nella lotta di Liberazione queste forme di rivolta verso il regime. A tutto ciò poi si deve aggiungere il contributo di tantissimi giovani meridionali che hanno combattuto in tutta Italia e che per decenni non sono stati ricordati dalle istituzioni locali.
Anche l’Anpi del Sannio deve, da questo punto di vista, contribuire ancor di più al recupero delle storie e delle memorie di quelle donne e di quegli uomini che hanno fatto una scelta di parte, che hanno scelto di essere partigiane e partigiani, agli Imi che, internati nei lager tedeschi, a fronte di fame, sevizie e umiliazioni di ogni tipo, continuarono ad opporsi ad ogni forma di collaborazione con i nazifascisti.
Recuperare la memorie di tutte e tutti loro significa compiere un gesto di giustizia verso coloro che hanno riscattato la dignità e l’onore di un paese messo in ginocchio da oltre vent’anni di dittatura fascista.
Significa scrivere storie che danno senso e valori condivisi su cui far crescere le nostre comunità.
Conferenza di organizzazione delle Anpi del Mezzogiorno: importante momento di crescita
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