Qui di seguito il testo integrale dell’intervento della responsabile della Commissione femminile dell’Anpi del Sannio, Dolores Morra
Per Maria Penna
Per Marcella Monaco
Per Teresa Mattei
Per Ada Gobetti
Per Carla Capponi
Per i bambini partiti sui treni della felicità e le loro mamme affidatarie, che li hanno cresciuti come figli propri, anche senza legami di sangue, ma di farina cioccolato e abiti inamidati e vasche calde (senza trasformarli in sapone!).
Per le staffette e per le donne che hanno nascosto i partigiani. Per le donne stuprate dai
nazifascisti che hanno perso il futuro e sono state spogliate del diritto di raccontare.
Per le nostre madri costituenti.
Per Maddalena Cerasuolo e le nonne che hanno fatto la resistenza con le zappe.
Per le mamme sparate a vista.
Per tutti gli innocenti che sono saltati in aria: in una chiesa insieme al prete, in una villa
abbandonata, in una cascina, diventando erba rossa.
La nostra commissione femminile è nata dall’esigenza di dare voce a chi l’ha persa. A chi è
stata zittita. A chi non sapeva di stare cambiando la storia, salvando la vita a un intero paese.
Noi donne ANPI vogliamo trasmettere il senso della libertà che abbiamo ricevuto dalla lotta partigiana: perché senza che si capisca quanto è costata, non si trovano la forza e le ragioni per difenderla. Difendendoci, poi, dai continui attacchi che subdoli si mescolano a un’idea
semplice di felicità che non ha echi di giustizia sociale e di diritti e di pace.
Studiamo il passato e studieremo il presente, con gli occhi aperti e il cuore pulsante.
La passione e la forza, lo studio e la responsabilità. Per costruire un futuro condiviso e la gioia collettiva di chiamare “noi” tutte le donne e gli uomini antifascisti che vogliono
il pane e le rose.